Lavorare all’estero:
Per coloro che sono interessati c’è anche la possibilità di lavorare all’estero. Infatti arrivano offerte di lavoro anche dalla vicina Svizzera dove in vari settori si cercano figure qualificate cui offrire stipendi superiori anche del 50% rispetto alla media italiana.
È quanto pubblicato oggi (14.9.2015) dal Sole 24 Ore nella rubrica “Lavoro e Carriere” (Firma: Alberto Magnani; Titolo: “Svizzera sulle tracce di tecnici”).
Vediamo cosa dice l’articolo.
La Svizzera offre, l’Italia risponde. Il mercato elvetico è a caccia di nostri professionisti per il suo fabbisogno di risorse qualificate, con stipendi superiori alla media italiana (picchi del +50%) e opportunità dall’industria alla sanità. Dove? Il primo polo d’attrazione resta il Canton Ticino, la Svizzera italiana che ha detto sì con un referendum all’istituzione di un salario minimo in chiave anti-dumping. Technical Hunters, società specializzata in ricerca e selezione professionisti, ha registrato un rialzo delle domande per un settore già noto all’esportazione di talenti italiani: l’ingegneria. L’esigenza è a tutto raggio, se si considera che tra i settori con più richiesta si alternano elettromeccanica e chimica-farmaceutica, plastica e metalli preziosi, macchine e strumenti di precisione. Quanto ai profili, le posizioni con il maggior numero di richiesta emergono tra responsabili ricerca e sviluppo (range di stipendi pari all’equivalente di 60mila-120mila euro lordi l’anno), quality manager (70mila-110mila euro) e tecnici commerciali (70mila-80mila euro). Cosa rende i nostri professionisti più appetibili dei laureati svizzeri? C’è chi obietta che le imprese ticinesi potrebbero attingere da due gioielli della formazione tecnica come l’Eth Zurich (Swiss Federal Institute of technology) e l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne. Serafino Sorace, consulente di Technical Hunters, spiega al Sole 24 Ore che sono vicinanza geografica e «ottima reputazione accademica» a fare dell’Italia un bacino preferenziale. «Senza nascondere i vantaggi di uno stipendio che si “stacca” rispetto a quello italiano anche del 50%» evidenzia Sorace. Requisiti? Da un lato un’esperienza minima di 3-5 anni. Dall’altro, lo scoglio più insidioso per la maggioranza dei candidati: la conoscenza del tedesco, da sommare all’inglese (e, ovviamente, all’italiano). «Il grado di urgenza va dal preferenziale ad “assolutamente necessario”. Per i sales manager i professionisti a stretto contatto con i clienti si parla addirittura di un minimo di padronanza dello Swiss German, il dialetto tedesco-svizzero praticato nei cantoni germanofoni» dice Sorace.
Le lingue sono il fattore che non può mancare in un altro settore aperto alle candidature italiane: la sanità. La Svizzera è una delle terre d’approdo per i camici bianchi italiani, a cominciare dagli under 30 che decidono di trasferirsi all’estero dopo la laurea magistrale. I giovani medici italiani possono candidarsi alla specializzazione negli ospedali elvetici, con un trattamento contrattuale e retributivo diverso da quello delle scuole di specializzazione italiane: sei contratti, uno per anno, con un meccanismo di scatti salariali che valorizza la crescita professionale da inizio a fine studi. Nell’Ente cantonale ospedaliero del Ticino il range di retribuzione è fissato dagli 84.162 franchi lordi del primo anno (quasi 80mila euro) ai 124.306 dell’ultimo (oltre 114mila euro).
Fuori dal binomio ingegneria-sanità, le opportunità spaziano dalll’hotellerie alle vendite. Page Personnel, società di ricerca professionisti nell’orbita PageGroup, registra il grosso delle sue richieste per addetti al ricevimento, floor supervisor e techical sales. Gli addetti al ricevimento svolgono funzioni di assistenza ai clienti, gestione della cassa, cambio valute e aggiornamento dei piani tariffari dell’albergo. Lo stipendio oscilla tra i 32mila e i 62mila euro annui, con possibilità di crescita a seconda degli anni di maturità lavorativa. I “floor supervisor”, retribuiti in media dai 25mila ai 35mila euro annui, lavorano nell’ottica degli obbiettivi di vendita dello store manager e sulla fidelizzazione dei clienti. Più elevate, e più retribuite, le competenze dei “technical sales”: gestione del rapporto con i clienti e supporto delle vendite, con attività di analisi e reportistica sulla performance dell’esercizio. Il resto delle ricerche, almeno per il mercato ticinese, si spalmano su più settori. Work & Work Sa, società con 15 anni di esperienza nella selezione di risorse umane per la Svizzera italiana, ha pubblicato sul suo portale (www.workandwork.ch) un totale di circa 70 posizioni. Tra le offerte di lavoro delle aziende nel network del portalo spiccano annunci per responsabili Hr, grafici, contabili e manutentori elettromeccanici.
PROFILI PIÙ RICHIESTI E BORSE DI STUDIO
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Gli ingegneri sono uno tra i profili più richiesti, soprattutto nel Canton Ticino. Le specializzazioni con maggior domanda sono responsabili di ricerca e sviluppo (stipendi dall’equivalente di 60mila a 120mila euro), quality manager (70mila-110mila euro) e tecnici commerciali (70-80mila euro, con parte variabile a seconda del fatturato). Requisiti: laurea magistrale e conoscenza delle lingue straniere, a partire da inglese e tedesco.
In ambito medico sono sempre di più i giovani medici italiani che decidono di svolgere in Svizzera la specializzazione, i sei anni di perfezionamento successivi alla laurea magistrale. I candidati che superano la selezione sono assunti con contratti annuali e retribuiti con stipendi diversi a seconda dell’esperienza: dall’equivalente di quasi 80mila euro al primo anno ai circa 114mila dell’ultimo.
Altre opportunità si creano nel settore di vendite e hotellerie. Un addetto al ricevimento assunto in un hotel della Confederazione può ambire a uno stipendio annuo lordo pari all’equivalente di 62mila euro.
Borse di studio
La Svizzera ha appena aperto una doppia porta di ingresso per studenti e ricercatori del nostro paese, con l’erogazione di due tipologie di finanziamento per l’anno accademico 2016-2017: borse di studio cantonali, offerte dalla singole università, e borse di studio federali, promosse direttamente dalla Confederazione. I destinatari? Nel caso delle borse federali, in scadenza il prossimo 8 dicembre, gli assegni sono a favore di artisti (musicisti, pittori e scultori), ricercatori, studi post-doc e PhD. Per quanto riguarda quelle cantonali, con deadline al 12 gennaio 2016, bisogna avanzare una candidatura ad hoc per gli atenei di Basilea, Friburgo, Ginevra Neuchâtel, San Gallo, Svizzera Italiana e – per il solo master – Losanna. La copertura può arrivare ai 10mila franchi, oltre 9mila euro, in genere spalmati su più tranche. I programmi sono elencati sul sito del Ministero degli Esteri (www.esteri.it), alla sezione «Opportunità di studio per italiani».