Privacy: distacchi pubblici dipendenti estero
Il Garante per la Privacy, con doc. web n. 3325197 ha espresso parere favorevole “su uno schema di regolamento del Presidente del Consiglio dei Ministri che dà la possibilità alle amministrazioni pubbliche di incentivare le esperienze dei lavoro dei propri dipendenti presso le istituzioni e gli organi dell’Unione Europea, gli Stati Membri e gli Stati candidati all’adesione all’Unione in qualità di “esperti nazionali distaccati” (END)”.
In particolare, si legge nel comunicato stampa, tale schema “tiene conto di indicazioni e approfondimenti suggeriti dall’Ufficio del Garante volti a perfezionare il testo sotto il profilo della protezione dei dati personali. Sono stati così disciplinati nel dettaglio i flussi di dati e le modalità di implementazione del data base in cui sono raccolte le candidature; sono state precisate le informazioni che possono essere registrate nella banca dati; sono stati stabiliti accessi selettivi all’archivio e limitati alle sole finalità stabilite dalla legge”. Lo stesso schema prevede inoltre che “le singole amministrazioni, individuati i dipendenti idonei tra i richiedenti, inviino le candidature al Ministero per gli Affari Esteri, il quale a sua volta le valuta, le inserisce nella banca dati dei potenziali candidati al distacco e le inoltra all’Unione Europea. Nell’archivio, istituito presso il Ministero, saranno raccolti i “profili” dei potenziali candidati a posizioni di distacco nonché quelli dei dipendenti che prestano o hanno prestato servizio come “END”, e verranno trattati i dati relativi alle loro generalità, all’amministrazione di appartenenza, al titolo di studio, alla esperienza professionale maturata. Solo il Ministero e le Presidenza del Consiglio avranno accesso diretto alla banca dati, mentre le altre amministrazioni dovranno inoltrare apposita richiesta al Ministero e potranno accedere solo alle informazioni registrate in specifiche sezioni e per le finalità stabilita (favorire lo scambio internazionale di esperienze amministrative e rafforzare il collegamento tra le pubbliche amministrazioni di provenienze e quelle di destinazione)” (Fonte: Garante della Privacy)