Credito 80 euro per lavoratori dipendenti
L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione del 7 maggio 2014 n. 48/E, per consentire ai sostituti di imposta il recupero delle somme erogate ai sensi dell’art. 1 del D.L. n. 66/2014 (Credito 80 euro per lavoratori dipendenti e assimilati), mediante l’istituto della compensazione di cui all’art. 17 del D.L.vo n. 241/1997, ha istituito il seguente codice tributo:
“1655” denominato “Recupero da parte dei sostituti d’imposta delle somme erogate ai sensi dell’art. 1 del D.L. n. 66/2014.
In particolare, si legge nella Risoluzione n. 48/E, l’art. 1 del D.L. n. 66/2014, al fine di ridurre nell’immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro e nella prospettiva di una complessiva revisione del prelievo, finalizzata alla riduzione strutturale del cuneo fiscale, prevede un credito a favore dei lavoratori dipendenti e assimilati che non concorre alla formazione del reddito. Il credito è riconosciuto in via automatica dai sostituti d’imposta di cui agli artt. 23 e 29 del D.P.R. n. 600/1973 ed è attribuito sugli emolumenti corrisposti in ciascun periodo di paga.
L’art. 1 del D.L. n. 66/2014 (Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale), entrato in vigore il 24.4.2014, stabilisce testualmente quanto segue: “Art. 1 (Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati)
1. In attesa dell’intervento normativo strutturale da attuare con la legge di stabilità per l’anno 2015 e mediante l’utilizzo della dotazione del fondo di cui all’articolo 50, comma 6, al fine di ridurre nell’immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro e nella prospettiva di una complessiva revisione del prelievo finalizzata alla riduzione strutturale del cuneo fiscale, finanziata con una riduzione e riqualificazione strutturale e selettiva della spesa pubblica, all’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dopo il comma 1 è inserito il seguente: “1-bis. Qualora l’imposta lorda determinata sui redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), sia di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi del comma 1, è riconosciuto un credito, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari: 1) a 640 euro, se il reddito complessivo non è superiore a 24.000 euro; 2) a 640 euro, se il reddito complessivo è superiore a 4.000 euro ma non a 26.000 euro. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro.”.
2. Il credito di cui al comma precedente è rapportato al periodo di lavoro nell’anno.
3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per il solo periodo d’imposta 2014.
4. Per l’anno 2014, i sostituti d’imposta di cui agli articoli 23 e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, riconoscono il credito eventualmente spettante ai sensi dell’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dal presente decreto, ripartendolo fra le retribuzioni erogate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, a partire dal primo periodo di paga utile. Il credito di cui all’articolo 13, comma 1-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, è riconosciuto, in via automatica, dai sostituti d’imposta di cui agli articoli 23 e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
5. Il credito di cui all’articolo 13, comma 1-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, è attribuito sugli emolumenti corrisposti in ciascun periodo di paga rapportandolo al periodo stesso. A tal fine, il sostituto d’imposta utilizza, fino a capienza, l’ammontare complessivo delle ritenute disponibile in ciascun periodo di paga e, per la differenza, i contributi previdenziali dovuti per l medesimo periodo di paga, in relazione ai quali, limitatamente all’applicazione del presente articolo, non si procede al versamento della quota determinata ai sensi del presente articolo, ferme restando le aliquote di computo delle prestazioni. L’importo del credito riconosciuto e indicato nella certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente e assimilati (CUD).
6. L’INPS recupera i contributi di cui al comma 5 non versati dai sostituti di imposta alle gestioni previdenziali rivalendosi sulle ritenute da versare mensilmente all’Erario nella sua qualità di sostituto d’imposta.
7. In relazione alla effettiva modalità di fruizione del credito di cui ai precedenti commi, il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le necessarie variazioni di bilancio compensative, anche tra l’entrata e la spesa, al fine di consentirne la corretta rappresentazione contabile“.
Infine, si legge ancora, in sede di compilazione del modello di versamento tramite F24, “il codice tributo è esposto nella sezione “Erario” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, con l’indicazione nel campo “rateazione/regione/prov./mese rif.” e nel campo “anno di riferimento, del mese e dell’anno in cui è avvenuta l’erogazione del beneficio fiscale, rispettivamente nel formato “00MM” e “AAAA”.
Allegato: Agenzia entrate recupero 80 euro