Ambienti di lavoro sani e sicuri
È la campagna biennale che l’EU-OSHA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro ha lanciato durante una conferenza stampa del 7 aprile 2014 a Bruxelles per prevenire e gestire, con l’impegno di tutti, lo stress lavoro-correlato.
In tale occasione il Commissario Europeo per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione, Làszlo Andor e il Viceministro greco del Lavoro, della Sicurezza Sociale e del Welfare, Vasilis Kegkeroglou, in rappresentanza della Presidenza greca del Consiglio dell’Unione Europea, hanno sollecitato le imprese europee a riconoscere la necessità di affrontare la questione relativa allo stress lavoro-correlato, al fine di garantire e tutelare la salute di tutti i lavoratori e la produttività delle loro organizzazioni. In particolare, poi, Andor, ha precisato che la tutela della salute mentale è il fattore chiave per la prevenzione e “la gestione dello stress correlato al lavoro è uno dei cardini per garantire la salute, la sicurezza e il benessere dei lavoratori europei” mentre “un ambiente di lavoro positivo è importante non solo per consentire ai dipendenti di lavorare più a lungo, ma anche per assicurare che, quando vanno in pensione, godano ancora di buona salute“. Ragion per cui sono necessari interventi urgenti al riguardo: il futuro Quadro strategico dell’Unione Europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2015, infatti, sarà mirato proprio a migliorare la tutela della salute mentale dei lavoratori, fattore chiave della prevenzione delle malattie legate al lavoro.
La Direttrice dell’EU-OSHA, Christa Sedlatschek, invece, ha evidenziato durante la conferenza stampa che la collaborazione tra datori di lavoro e lavoratori possa condurre ad un risultato positivo circa la gestione e la prevenzione dello stress lavoro-correlato e dei connessi rischi psicosociali grazie proprio alla campagna di sensibilizzazione “Ambenti di lavoro sani e sicuri”. Il fenomeno in questione ha effetti molto negativi sulla salute dei lavoratori e di riflesso anche sulle aziende, poichè è emerso che lo stress lavoro-correlato è all’origine di oltre la metà delle assenze per malattia dei lavoratori, nonchè la seconda causa più frequente dei problemi di salute lavoro-correlati. Inoltre, da un sondaggio d’opinione paneuropeo realizzato dall’EU-OSHA, è risultato che il 51% dei lavoratori ritiene che lo stress lavoro-correlato sia comune nel proprio luogo di lavoro, mentre 4 lavoratori su 10 pensano che lo stress non sia gestito adeguatamente all’interno della loro azienda. La direttrice dell’EU-OSHA, Christa Sedlatschek, ha poi ricordato che dall’indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti è risultato che “più del 40% dei datori di lavoro considera i rischi psicosociali più complessi da gestire rispetto a quelli tradizionali connessi alla salute e alla sicurezza sul lavoro” proprio a causa della delicatezza della materia, che va a toccare una sfera molto personale, ma anche a causa della mancanza di esperienza sull’argomento. Ed è per questo che la campagna mira a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al problema, fornendo il supporto necessario alla gestione dei rischi psicosociali. Lo stress lavoro-correlato è un problema a livello di organizzazione e deve essere affrontato come tale dai datori di lavoro e dai lavoratori in stretta collaborazione.
Il primo appuntamento è fissato per il 15 aprile 2014, data in cui verrà lanciato il “Premio per le buone prassi” che punta a valorizzare le esperienze di aziende e di organizzazioni che sono riuscite a gestire efficacemente lo stress e i rischi psicosociali sul lavoro, poichè questi possono essere trattati in modo sistematico al pari di qualsiasi altro rischio per la sicurezza e la salute sul lavoro mediante l’uso di strumenti (workshop, compagne di comunicazione, conferenze, concorsi video e fotografici, incontri periodici con la stampa, quiz, sessioni di formazione, manifesti e filmati, campagne pubblicitarie, ecc. ) che possono coadiuvare le imprese ad una più efficace gestione della problematica.
In Italia, la campagna “Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato”, che durerà due anni, sarà coordinata dall’INAIL e sarà un’occasione, come ha spiegato Ester Rotoli, Direttore Centrale Prevenzione dell’Istituto e manager focal point Italia, per incoraggiare le imprese ad investire in azioni di prevenzione, condivise e partecipate tra datori di lavoro e lavoratori in considerazione proprio dei benefici che ne deriveranno in termini di crescita e competitività.
Ridurre i rischi psicosociali sul luogo di lavoro offre benefici sia per i lavoratori che per le aziende e contribuisce anche al miglioramento delle performance aziendali.