Jobs act sulla Cassa integrazione in deroga
La riforma degli ammortizzatori sociali apre la seconda fase delle riforme del mercato del lavoro di cui al Jobs Act. La riforma in questione, contenuta nel disegno di legge delega sul lavoro, mira ad eliminare, entro l’anno 2016, l’istituto della cassa integrazione in deroga a favore della introduzione di un ammortizzatore sociale universale, applicabile a tutti i disoccupati e graduato in ragione del tempo in cui una persona ha lavorato. L’esaurimento della CIG in deroga dovrebbe avvenire tramite l’introduzione di misure restrittive circa i requisiti per ottenerla e la durata della stessa, oltre che dal progressivo ridimensionamento dei fondi da assegnarle.
La Cassa integrazione in deroga, si rammenta, è un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari della normativa sulla cassa integrazione guadagni oppure nelle situazioni in cui risultano esauriti i trattamenti ordinari. Spetta a tutti i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti, i lavoratori con contratto di somministrazione, i lavoranti a domicilio, i dipendenti da aziende che operino in determinati settori produttivi o specifiche aree regionali, individuate da specifici accordi governativi.Tale istituto è stato introdotto nel 2008 come strumento anti-crisi, ma i pagamenti dell’integrazione, a causa della mancanza di copertura, arrivano ai lavoratori interessati in media con 5 o 6 mesi di ritardo rispetto alla effettiva sospensione dal lavoro.
La riforma di cui al Jobs Act, invece, non toccherà la CIG Ordinaria (opera nei confronti dei lavoratori dipendenti da aziende industriali costrette a sospendere o ridurre l’attività per situazioni dovute ad eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai lavoratori, ovvero determinate da situazioni temporanee di mercato, al fine di comprensare le perdite economiche subite dai lavoratori sospesi ed ad evitare i licenziamenti per riduzione di personale, permettendo all’azienda di conservare la manodera esperta in vista della ripresa della piena attività) e Straordinaria (è prevista per gli operai e gli impiegati di aziende industriali con forza occupazionale media nel semestre precedente superiore a 15 lavoratori sospesi dal lavoro o lavoranti a orario ridotto, per fronteggiare esigenze di ristrutturazione, riorganizzazione, o di riconversione aziendale) che verranno mantenute, introducendo però un meccanismo premiante, abbassando cioè il contributo di tutti ed elevando il contributo di coloro che ne usufruiranno di più.